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Immobili: prezzi in calo del 17,2% dal 2010. Acquistare ora è più che conveniente

by Emanuele Leone on 03/07/2019
Immobili: prezzi in calo del 17,2% dal 2010. Acquistare ora è più che conveniente
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Nonostante l’aumento delle compravendite, il valore degli immobili non riprende quota: pesa enormemente il mercato dell’usato. Anche nel primo trimestre del 2019 c’è stata una contrazione

MILANO – La lunga crisi economica ha lasciato profonde crepe nel mattone, tanto che i prezzi delle abitazioni nel primo trimestre dell’anno, rispetto alla media del 2010 (primo anno per il quale è disponibile la relativa serie storica), sono più bassi del 17,2%. Una dinamica di prezzo che si muova dunque in controtendenza rispetto alla vivacità del mercato, che di per sé sta registrando una crescita del numero di transazioni. Eppure, evidentemente, non basta per far recuperare terreno alle quotazioni del mattone, che erano – è bene ricordare – in alcuni casi arrivate a livelli prossimi alla bolla.

E’ quanto rintraccia l’Istat nella sua pubblicazione sul mercato immobiliare. La causa di questo tracollo ancora non recuperato si trova esclusivamente delle abitazioni esistenti, i cui prezzi sono diminuiti del 23,7%, mentre per quelli delle abitazioni nuove si registra complessivamente un aumento, seppur debole (+0,8%).

Casa, il crollo del mattone: prezzi in calo del 17,2% dal 2010

Nel primo trimestre dell’anno in corso, spiega l’Istituto, i prezzi mostrano ancora debolezze: diminuiscono dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del primo trimestre 2018 (era -0,5% nel quarto trimestre 2018). Anche in questo caso, il calo su base annua è da attribuirsi unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti che registrano un -1,3% (era -0,7% nel trimestre precedente), mentre i prezzi delle abitazioni nuove aumentano dell’1,7% mostrando un’accelerazione rispetto al +0,6% del quarto trimestre 2018.

Se si guarda invece al confronto con il trimestre precedente, la lieve diminuzione dei prezzi delle abitazioni (-0,5%) è dovuta sia ai prezzi delle abitazioni nuove sia a quelli delle abitazioni esistenti, che diminuiscono rispettivamente dello 0,5% e dello 0,6%.

Questi andamenti, sottolinea ancora l’Istituto di statistica, si manifestano in un contesto di crescita persistente dei volumi di compravendita (+8,8% l’incremento tendenziale registrato per il primo trimestre del 2019 dall’Osservatorio del Mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale). Non a caso, nel suo commento l’Istat ricorda che i prezzi delle case avevano chiuso il 2018 in flessione in Italia (unico Paese della zona euro, dove invece sono cresciuti di più di quattro punti) e “i primi dati del 2019 ne confermano la debolezza, registrando una nuova contrazione su base annua. Ciò a fronte di un crescita delle compravendite di abitazioni che persiste dal 2014 confermando, così, la vischiosità dei prezzi rispetto all’andamento della domanda”. In questo quadro un segnale di ripresa viene dai prezzi delle abitazioni nuove, che crescono su base annua per il sesto trimestre consecutivo, ma il cui peso nel determinare gli andamenti complessivi del mercato immobiliare residenziale si va sempre più riducendo.

Fonte: La repubblica.it

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